Viviana Hutter. Creatività e passione.

La prima intervista a Viviana Hutter, autrice di libri, laboratori , giochi tutti dedicati all’infanzia.

Viviana ed io ci siamo conosciute un anno fa. Sorridente, comunicativa, piacevolissima mentre si occupava di coinvolgere alcuni bambini in uno dei suoi laboratori.

La contatto per chiederle di poter pubblicare una sua filastrocca “Io e te, Mamma”, perchè le sue filastrocche mi colpiscono sermpre. Ognuna, per motivi tutti diversi, mi arriva dritta al cuore. Non si fa pregare Viviana, mi invia la sua filastrocca ed accetta di farsi intervistare, con entusiasmo, con allegria, senza giudizi o pregiudizi.

Inizia così il mio viaggio nel mondo di Viviana Hutter che mi porta in tanti luoghi tutti diversi e qualcuno , per me, anche sconosciuto!

Sì, perchè, se io penso ad una scrittrice,  la associo a un mondo non proprio attualissimo, immagino che abbia studiato solo lingue antiche al punto da essere ritenute morte, che scriva solo a penna, che  parli  un linguaggio desueto, insomma, la inquadro in un contesto a me familiare!

Invece Viviana proviene dal mondo del…..web! E mi fa capire che è stata propio la sua prima passione e che ancora lo è.

Mi racconta che quando iniziò a lavorarci, come giornalista free lance e a scrivere su blog che trattavano di viaggi , si appassionò moltissimo. Mi spiega, però, che questo è un settore che oggi è molto cambiato , soprattutto perchè un tempo era regolato da più passione di quanta se ne possa scovare attualmente.

C’è una costante che ricavo nel parlare con Viviana, è che la sua creatività, ad un certo punto nella sua vita, diventa un’ esigenza, perchè, come mi sottolinea lei, esprimersi è una vera imprescindibile condizione esistenziale. Senza libera espressione di sè non può esserci vita sana per nessuno, nè per gli adulti, e soprattutto non per i bambini.

Viviana, dal tuo profilo facebook apprendo che ti occupi di una quantità infinita di attività, sebbene tutte dedicate al mondo dell’infanzia. Hai una formazione di studi ed esperienze moto variegate che vanno dalla laurea in Turism Menagment, ad un Corso in Scrittura Creativa e Design, passando per la Direzione Tecnica di Agenzia di viaggi, fino ad arrivare ad un Master in Social Media e Digital Marketing. Oggi scrittrice per l’infanzia, autrice di libri ed articoli, storyteller, blogger, ideatrice di laboratori per bambini, che stanno riscuotendo molto successo anche nelle scuole, e in più hai realizzato una linea di giochi “Tante Storie”. Tantissime le tue collaborazioni……Come riesci a tenere tutto insieme?

Il collante è la passione. Ne metto sempre in quello che faccio, soprattutto da quando sono mamma. Provengo dal mondo delle aziende, un settore che ho sperimentato essere ancora guidato da logiche maschiliste. Quando aspettavo i miei bambini, sono stata fortemente penalizzata dal mio stato interessante, messa da parte, illusa con false promesse.

Così, stufa, di sentirmi mortificata nelle aspettative lavorative, ho deciso di riprendermi il mio tempo, il mio lavoro e ricominciare da un’altra parte: dai miei figli.

Ho iniziato a proporre i miei laboratori proprio partendo dalle scuole che frequentavano i miei bambini per poi andare oltre.

Ho visto tue foto presso il Consolato Italiano a Londra, a Dortmund, a Basilea. Che ci facevi lì?

Ho proposto i miei laboratori di scrittura creativa a bambini italofoni  all’estero. E’ un progetto che ho intrapreso più di un anno fa, ha richiesto tempo, ovviamente, impegno, anche economico, ma mi ha regalato moltissime soddisfazioni, non solo tra i bambini, ma anche da parte dei genitori.

E’ stato davvero bello vedere tutti questi bambini in un contesto eccezionalmente informale, come quello del Consolato: seduti a terra, liberi di esprimersi in lingua madre. Davvero unica come esperienza!

Ho immaginato di applicare “al contrario”  il mio corso di Scrittura creativa che feci in Canada anni fa, e il risultato è stato davvero soddisfacente.

Sono arrivata nei diversi Paesi coinvolti da questo mio progetto, con tutta la famiglia, perchè non mi piace separarmi per tanti giorni soprattutto dai miei figli, anche a costo di spendere soldi miei.

Questa è una scelta importante, perchè fa capire il ruolo che il lavoro occupa nella tua vita. Non deve creare distanze tra te ed i tuoi figli, piuttosto, accrescere il rapporto che hai con loro ed arricchirlo. E’ un bel ribaltamento della cultura del lavoro aziendale, in cui la lavoratrice madre, affermata, che porta risultati, si guarda bene dal comunicare che la famiglia è un valore aggiunto e non certo un punto in meno.

 Tornando al tuo brand di giochi, ai laboratori, sembrano tutti pensati per creare dei momenti di condivisione tra coetanei, ma anche tra genitori e figli. Quanto è importante la condivisione, anche di se stessi, nel percorso di crescita di ogni bambino?

Condividere è molto importante, perchè crea spazi di conoscenza reciproca, di sicurezza e di accoglimento. Io conduco una vera battaglia per riacquisire spazi e tempi di condivisione soprattutto all’interno delle famiglie. Purtroppo telefonini, tablet ed altri strumenti di tecnologia rendono tutti sempre più soli, benchè sempre più connessi ad un mondo inesistente, scollegati dal loro “qui ed ora”.  La tecnologia, il web nascono per metterci in comunicazione gli uni con gli altri, non per isolarci in una bolla di vuoto. Il web è una porta formidabile sull’informazione, ma va utilizzato con intelligenza, mai lasciare i bambini soli davanti a pc o tablet, ma essere presenti e stimolare un dialogo sui segnali che ricevono da questi strumenti, come anche dalla TV.

Condivisione di sè, poi,  equivale ad esprimere le proprie emozioni, anche quelle negative. Credo che alla base di ogni fenomeno di violenza, che si esprima nelle forme più varie, dal bullismo a scuola, ad atti di vilenza fisica vera e propria, ci siano stati d’animo negativi, a volte patologici,  che non trovano il giusto canale di espressione. 

Un tuo articolo parla di “Lentezza” come diritto che va riconosciuto a ciascun bambino. Perchè?

Perchè i bambini hanno diritto a crescere in un tempo lento, che lasci loro lo spazio per crescere con calma. Hanno diritto a non essere stimolati eccessivamente, a non crescere prima del dovuto, ad avere tempo libero per trascorrere la giornata come meglio credono. I bambini sanno esattamente come impiegare il tempo che hanno a disposizione. E’ un errore farli vivere perennemente di corsa tra mille attività, come se fossero un contenitore da riempire.

Hai scritto che dai bambini si imparano le emozioni. Come possiamo riuscirci?

Semplicemente ascoltandoli. Prestando attenzione a ciò che vogliono comunicarci, anche solo attraverso un disegno, uno sguardo. Con i miei laboratori ho potuto aprirmi ad un mondo fatto di emozioni che non percepiamo. I bambini mi hanno insegnato a leggere tra le righe, ad essere sinceri con se stessi e con gli altri. Gli adulti perdono questa capacità, fingono il più che possono.  Esprimersi, però, è necessario per la vita stessa.

Che cos’è il “potere liberatorio delle filastrocche”?

E’ la capacità di liberare le proprie emozioni che possono avere le filastrocche!

Più il ritmo della filastrocca sarà sostenuto, più essa riuscirà a farti liberare delle emozioni più forti.  Ho potuto sperimentarlo durante un laboratorio di scrittura creativa in una scuola elementare. In una classe c’erano delle profonde conflittualità tra gli alunni e mi inventai una “battaglia di filastrocche”, attraverso le quali, senza invettive, i ragazzi avrebbero dovuto  dirsi tutto ciò pensavano gli uni agli altri. Il risultato in termini di liberazione è stato sorprendente!

Ho appena pubblicato la tua filastrocca “Io e te, Mamma.”. Che augurio fai a tutte le mamme?

Auguro loro  di guardare e vedere i propri figli. Auguro di vedere le stelle insiemme a loro quando viene sera. Di essere presenti di fronte alle loro emozioni.

Che progetti hai per il tuo futuro, Viviana?

Mi piacerebbe sviluppare la linea dei giochi, portare in giro e far conoscere il Labirinto delle Emozioni, far capire che esprimersi è fondamentale . E poi, mi piacerebbe anche dedicare attenzione alle mamme, perchè dietro un bambino infelice c’è sempre una mamma che vive una difficoltà, perciò vorrei che anche le mamme capissero che esprimere se stesse, le proprie emozioni, anche quelle più negative, sia fondamentale per la crescita stessa dei propri figli.

Viviana ed io ci salutiamo. Lei mi ringrazia, mi dà qualche buon consiglio per il blog, ma sono io a doverla ringraziare tanto  per averci creduto. Per avermi creduta.

Non vedo l’ora di scrivere ancora di lei.